Virtù e potenzialità

Le potenzialità di cui qui possiamo vedere la mappa mentale sono la manifestazione concreta e visibile delle Virtù. Attraverso il lavoro di Martin Seligman e grazie alla Psicologia Positiva abbiamo preziose informazioni riguardo le Forze che le persone utilizzano nei processi di fronteggiamento di difficoltà e nei percorsi di autorealizzazione.
L’assunto fondamentale è che il benessere della persona non è mera assenza di malessere. Invece di utilizzare un paradigma relativo alla patologia, ovvero studiare l’uomo a partire dal suo malessere, Seligman ed il suo gruppo hanno studiato l’uomo a partire dalle positività, dai punti di forza.
Partendo dalla Storia della Filosofia Antica e dal concetto di Eudaimonia si è ragionato di come l’uomo può costruire il suo benessere, che, in questa accezione ricade sotto la sua precisa responsabilità.
Lo studio e la disamina delle religioni nel mondo ha inoltre confermato che vi sono delle ricorrenze cross-culturali per ciò che riguarda le caratteristiche dell’uomo buono, ovvero della persona che ha raggiunto la sua autorealizzazione. La domanda che i filosofi antichi si ponevano era, in ultima analisi “Come deve essere l’uomo buono?”.
La cultura occidentale ha poi spostato il focus dell’attenzione su “Cosa deve fare l’uomo per essere buono?” In pratica si è andati dal centro della persona (Le potenzialità-l’essere) all’esterno (La legge morale – il fare).
Questa dicotomia in realtà è presente anche nella dinamica ruolo – persona, in cui vi deve essere una congruenza ed una armonia fra l’essere (le Potenzialità) e il fare (il Ruolo organizzativo). Quando il livello di armonia fra le due dimensioni è basso, o quando gli aspetti relativi all’essere vengono ignorati si va incontro ad uno stato di malessere individuale ed organizzativo.
La classificazione che Seligman propone vede 6 Virtù principali (Saggezza, Umanità, Coraggio, Trascendenza, Temperanza, Giustizia) che si articolano attraverso 24 Potenzialità.
L’analisi delle Potenzialità del singolo, nella relazione e nel contesto organizzativo attraverso l’Executive ed il il Corporate Coaching permette al Coach di individuare le potenzialità espresse o in sofferenza, aiuta il loro completo sviluppo ed il loro corretto riconoscimento ed utilizzo, lavorando con le persone per un concreto e visibile miglioramento del benessere soggettivo ed organizzativo.
Non si tratta di individuare “aree di miglioramento” ma di aiutare la persona e il contesto a ri-conoscere i propri punti di forza, già presenti, per utilizzarli al meglio nello sviluppo professionale e personale.
Gli allenamenti delle Potenzialità presenti proposti dal Coach sono specifici, circoscritti e circostanziati e sono articolati in base ad un preciso piano di azione.
Il tutto all’interno di una relazione, quella di coaching, governata dalle 3 A: Ascolto, Alleanza, Accoglienza.
Insomma si può sintetizzare con il concetto che..
“Non c’è bisogno di essere malati, per stare meglio!”

 

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