Lavorando per lo sviluppo organizzativo e nei percorsi di Coaching non ho potuto che cogliere le grandi affinità fra questi due concetti.
Senza lo sviluppo personale, non ci può essere una leadership di successo o non ci può essere successo nella creazione di grandi organizzazioni.
Lo sviluppo personale è essere consapevole di sé, capire, adattare e prendere provvedimenti, e poi ripetere il ciclo. La stessa cosa deve accadere in un’organizzazione e in una azienda, se vuole crescere e restare vitale. Un ciclo, un processo circolare con diversi step e stazioni: strategia, obiettivi, azioni e controllo dei risultati, crescita ed apprendimento e poi di nuovo strategia.
Sia l’organizzazione che le persone hanno ovviamente bisogno l’uno dell’altra e spesso l’apprendimento delle persone porta (se il contesto organizzativo lo consente) ad avere di conseguenza anche un apprendimento organizzativo. Ma è certo che senza apprendimento individuale l’apprendimento organizzativo non si realizza!
Sia le persone che le organizzazioni non sempre hanno chiaro il percorso che stanno portando avanti. Seguono interessi, intuizioni ed inclinazioni, sia personali che dettate dalla specifica cultura organizzativa in cui le persone si muovono.
Nella nostra storia lo sviluppo personale è originato dai gradini che prendiamo sul percorso della nostra vita giorno per giorno. Come una linea che ha numero infinito di punti, ogni giorno, ogni momento, ogni secondo, ogni volta che prendiamo una decisione generiamo numero infinito di possibilità. Pensiamo a tutto questo moltiplicato all’interno di un sistema organizzativo!
Per entrambi, persone ed organizzazioni, a volte le idee migliori e le intuizioni più proficue, non sono programmate, ma nascono da esperienze estemporanee, casuali o da situazioni non istituzionali. Ecco perchè è importante valorizzare la conoscenza tacita, le esperienze extra professionali e la “contaminazione” fra gruppi e settori. L’idea o l’intuizione di cui abbiamo bisogno potrebbe essere a portata di mano senza saperlo.