#Pillole del Lunedì. Il mondo VUCA.

Nel mio campo di intervento (l’azienda)  si parla molto di mondo VUCA: termine che deriva da un acronimo inglese che in pratica descrive un mondo imprenditoriale volatile, incerto, complesso e ambiguo come mai prima d’ora. Normative sul lavoro in costante cambiamento, nuove modalità organizzative, una popolazione aziendale espressione di tante diversità e innovazione tecnologica che si è resa sempre più indispensabile: come gestire la complessità, in un mondo, economico e sociale, già complesso?

Occorre lavorare per rendere più snella e veloce l’organizzazione: è un po’ controituitivo, ma di fatto più il mondo è complesso, più l’organizzazione deve essere semplice.

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Che fare? Intanto per iniziare vi illustro qualche “pillola” di intervento.

#1. Fare l’analisi e revisione dei processi  – Ovvero flussi snelli per la migliore performance
* Principali vantaggi: potenziamento dei punti di forza e miglioramento dei punti di debolezza dei processi organizzativi.

# 2. Sviluppare la  metodologia 5SOvvero tendere al  miglioramento continuo per piccoli passi
* Principali vantaggi: aumento della produttività, miglioramento di qualità e sicurezza, incremento dell’efficienza del personale, investimenti contenuti e programmabili.

Quindi nell’area della gestione d’impresa parto dal check organizzativo generale (Processi, Progetti e Cultura)  e dall’analisi di scenario per permettere alle piccole aziende di sviluppare una propria visione di business ed un piano strategico flessibile.

Parallelamente   nell’ambito dello sviluppo organizzativo mi impegno a  migliorare l’organizzazione del  lavoro perché sia più performante e sviluppare i Processi aziendali chiave necessari (presenti o da disegnare ex novo)  per realizzare la Vision e il Piano strategico, mantenendo però la capacità di cambiare rotta in tempi brevi – aspetto indispensabile in un mondo veloce e volatile come quello attuale.

Il tutto senza appesantire troppo la struttura operativa, che non ha spesso tempi e risorse per impegnarsi in progetti molto complessi ed impegnativi. Nel corso del tempo il modo di fare consulenza aziendale è molto cambiato, almeno per quel che mi riguarda. Il consulente è sempre più una persona che deve portare stimoli e cultura in azienda e che si impegna a scegliere i modelli e i concetti che meglio si sposano con la specifica e particolare situazione organizzativa dell’impresa di cui ha cura. Presidia il processo ma il contenuto è specifico di quella cultura organizzativa e l’approccio è artigianale, sartoriale.

A volte mi scopro a pensare che è come ricamare un disegno che in parte è definito all’inizio ed in parte si decide strada facendo. Buona strada allora alle imprese; io ci credo e continuo a percorrerla!

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