#Pillole del Lunedì. Il Coaching nel Mondo ed in Italia.

Nella seconda metà del 2016 è stata pubblicata l’indagine che ICF (International Coach Federation) commissiona ogni 4 anni a PriceWaterhouseCooper sullo sviluppo del Coaching nel mondo.

Giovanna Giuffredi commenta in un post i risultati; 

come Giovanna d’Alessio ne da menzione su Linkedin.

In entrambi i casi, le opinioni convergono su di un fatto: il Coaching funziona sempre più e sempre meglio. Le professionalità nel tempo sono sempre più competenti e preparate. Il Coach “faidate” non paga ed il cliente è sempre più attento e riconosce che il supporto di un professionista della crescita professionale ed umana, è un valore aggiunto importante, soprattutto nei momenti di cambiamento e di transizione. La maggior parte dei Coach infatti ha una preparazione di terzo livello, Dottorato o Master.

Tanto è vero che proprio in azienda e nell’area business professional la tendenza negli ultimi 4 anni è stata in aumento.

Cito la D’alessio: ” La percezione del coaching in Italia sta pian piano spostandosi dall’essere considerato “un insieme di competenze” a “una professione”, un dato che segna un processo di maturazione del settore. Questo dato è rassicurante e fa sperare che nel tempo quelle persone che nel mercato si definiscono coach senza avere effettuato un percorso di studio specifico e riconosciuto sulle competenze e metodologie di coaching e senza aver intenzione di intraprendere un percorso di certificazione tendano a diminuire e a smettere di creare confusione tra gli utenti del coaching.”

Buon Coaching (professionale) a tutti allora!

 

 

 

 

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