Durante il Festival della Lentezza di Colorno (PR), il 18 giugno, abbiamo raccontato la storia di tre percorsi – tre percorsi di donne raccontati da tre donne – alla ricerca dell’equilibrio.
Equilibrio fra le cose, gli impegni, le aspettative, i valori. Questi percorsi sono sempre nati da quello che hanno chiamato l’illusione del controllo. È un’idea forte che abbiamo maturato nel corso degli anni di consulenza a percorsi di sviluppo; maturata perché raccontata – appunto – in tanti modi diversi, con tante sfumature diverse, ma con un’unica radice comune: l’idea che per essere potenti, autonome, brave o forti si debba e si possa controllare molto. Questo di fatto si traduce spesso per le donne nell’idea di bloccarsi, fissarsi su modelli maschili di azione oppure modelli femminili stereotipati che all’atto pratico sono in entrambi i casi un limite.
La richiesta d’aiuto delle donne e il percorso di sviluppo che le accompagna nasce quindi dalla costante ricerca di un equilibrio fra ciò che vorrei essere e ciò che mi sento di essere, alla ricerca di una creatività che non è perduta, ma solo sopita, in attesa di essere riattivata e messa al servizio di un nuovo modello di sé e di un nuovo modello di relazione con gli altri.
Ed è nella relazione e nel confronto che si possono tracciare nuove possibilità per allineare la vita iniziando ad ascoltare la propria vera voce interiore, che non è quella dei genitori, dei mariti, dei figli ma quella autentica che c’è in ciascuna donna.
Di tutto questo abbiamo parlato, io Anna Perna ed Ester Aloisio.
Tre professioniste che lavorando con le persone ogni giorno si trovano di fronte a veri e propri “decaloghi paradossali” che vanno smontati pezzo a pezzo per poter generare un cambiamento positivo.
Cosa sono i decaloghi paradossali? TUTTO QUELLO CHE LE DONNE SI DICONO PER FARSI DEL MALE! Segui il link al video: