Formazione, scuola e futuro dell’Italia: Isfol – Indagine PIAAC. Intervista a Tullio De Mauro

Interessante intervista a Tullio De Mauro, direttore scientifico dell’indagine PIAAC commissionata dall’Ocse, sullo stato della cultura e della formazione in Italia.
Drammatico per certi versi il commento sugli analfabeti di ritorno e sulla preparazione dei nostri laureati e diplomati.
In diversi paesi europei i diplomati sono più preparati dei “nostri” laureati, con evidente relativa difficoltà ad inserirci in un mercato del lavoro europeo e più esteso rispetto a quello italiano.

Le aziende italiane poi tendono a non assumere persone qualificate correttamente, ma cercare personale con formazione minore per pagarlo meno e quindi abbattere il costo del lavoro. Se poi il personale formato in modo adeguato viene assunto, spesso viene utilizzato per compiti e mansioni inferiori rispetto alla loro effettiva qualifica. Con relativo impoverimento o del ruolo o della persona o della forza lavoro aziendale.

Quindi invece di investire sulla formazione, sull’intelligenza collettiva, sullo sviluppo delle capacità, si disinveste sperando che questo faccia la differenza…

Sarà una coincidenza, ma ecco che spunta una ricerca sempre europea che vuole identificare il popolo più “credulone” e meno avvezzo a ragionare di dati invece che di sensazioni. Chi è il popolo più ignorante d’ Europa? Gli Italiani, che hanno idee molto confuse su disoccupazione, immigrazione,presenza musulmana ed altri diversi fattori di preoccupazione. L’autoreferenzialità ci contraddistingue; anche se i dati alla mano ci contraddicono, noi restiamo convinti che le nostre idee siano le uniche giuste!

http://munafo.blogautore.espresso.repubblica.it/2014/10/29/gli-italiani-sono-il-popolo-piu-ignorante-deuropa/

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