Cosa puoi fare per evitare che i pensieri e lo stress del lavoro diventino un’ansia che supera i confini professionali e coinvolge tutta la sfera della tua vita.
Quante volte ti capita di sorprenderti a rimuginare sui problemi o anticipare l’ansia di una scadenza lavorativa mentre sei a casa, con la tua famiglia o con gli amici?
Questa situazione aumenta di molto la percezione di stress e ci fa sentire di non avere il controllo sulle situazioni, di essere in balia di un sistema che ci sta travolgendo.
Ovviamente non è una bella sensazione e dobbiamo cercare di evitarla, anche attraverso alcune abitudini correttive che compensano un po’ l’inevitabile ( o quasi ) stress da lavoro che ci troviamo a gestire.
1) Andare a casa a piedi.
L’ultima cosa che sembra allettante dopo una dura giornata di lavoro è una camminata veloce. Ma c’è qualcosa di veramente ristoratore nel dare il tempo al cervello per decomprimere la pressione del giorno, inoltre aiuta a bruciare l’energia in eccesso con un po ‘di attività fisica. Se vai al lavoro in auto, trova parcheggio a cinque o dieci minuti a piedi dall’ ufficio e utilizza quel tempo per svuotare la testa; se utilizzi un bus, scendi a piedi alla fermata successiva o precedente della tua.
2) Gestire l’ansia del lavoro di domani, affidandola ad un nostro Sé futuro.
L’emozione che ho più probabilità di portare a casa dal lavoro con me è l’ansia; io tendo a preoccuparmi del lavoro del giorno dopo prima di affrontarlo veramente. L’ingiunzione “Non ti preoccupare!” non è mai stata un consiglio particolarmente utile per quel che mi riguarda. Quello che ha funzionato di più è stato dirmi : “So che sei preoccupata per quell’incarico o quella chiamata di domani, ma questo è il problema di Annarita del Futuro .” Questo mi da la sensazione di non sminuire le ragioni dell’ansia (se mi dico “ Non è nulla…non ci pensare… “ in genere la rafforza), ma piuttosto di affidarla a qualcuno che se ne occuperà al momento opportuno.
3) Avere più punti di riferimento per scaricare lo stress.
Tutti abbiamo relazioni più intime rispetto ad altre, il compagno/a o un amico/a al/alla quale più di altri diciamo tutto, ma proprio tutto. Fai in modo di non renderli l’unica persona designata dei lamenti sul tuo lavoro o delle situazioni di lavoro frustranti, soprattutto se vivete insieme. Scegli un amico o un familiare diverso per sfogarti ( ogni tanto e con moderazione); questo diminuisce il rischio di sovraccaricare troppo un’unica persona, magari proprio perché è a disposizione in ogni momento a casa.
4) Lavorare per l’equilibrio.
Se disponi di un lavoro che non richiede di essere in linea o disponibile al telefono dopo il proprio orario , grande! Assaporala e non sperperare il tuo tempo libero scegliendo di leggere e-mail o effettuare chiamate quando non è richiesto. Se non disponi di questo lusso, parla al lavoro di come impostare i limiti verso le persone che lavorano con te, i tuoi compagni di squadra ed il tuo capo. E’ molto probabile che nessuno voglio essere disturbato oltre l’orario e che pochissimi abbiano davvero bisogno di una risposta ad una mail alle 10 di sera. Dai l’esempio ed affronta la conversazione.
5) Fare piani anche di breve periodo.
Uno dei modi migliori per mitigare lo stress sul posto di lavoro durante il giorno ed evitare di portarlo a casa con te è quello di avere qualcosa per guardare al futuro breve, alla fine della giornata. Questo non significa che devi andare fuori ogni sera dopo il lavoro, ma più semplicemente focalizzarti su qualcosa di piacevole, di interessante, di rilassante che accadrà alla fine della giornata. Forse è giocare con il tuo bambino, forse è la lettura di un libro, forse sono due chiacchiere con gli amici, una passeggiata o una serie preferita. Ma avere un piano concreto in mente solleva il morale e traccia un confine netto tra tempo di lavoro e tempo libero.
Prova ad inserire qualcuna di queste abitudini per mantenere maggiore equilibrio nella tua vita; se la sensazione di fatica dovesse persistere, puoi sviluppare la tua Intelligenza Emotiva.
Gestire le emozioni – le nostre e quelle degli altri – e conoscere come funzioniamo dal punto di vista emotivo è uno dei fattori chiave per lo sviluppo di una buona resilienza allo stress.