Che strumenti abbiamo a disposizione?Davvero una domanda interessante! (La prova che noi formatori impariamo dagli altri molto più di quanto gli altri apprendano da noi…).La conoscenza è qualcosa di ulteriore rispetto all’informazione. Per conoscere è necessario una mente che elabori l’informazione, la ponga nel giusto contesto, la definisca e la utilizzi per uno scopo.
Ho cercato quindi in modo molto sintetico di identificare alcune parole chiave che possano aiutarci nella difficile impresa.
1. ASCOLTARE: ascolto attivo, intenzionale, faticoso anche se vogliamo. Ascoltare significa dare spazio all’altro, nelle orecchie, nel cuore e nella mente!
2. OSSERVARE: andare oltre la prima impressione, mantenersi costantemente in attenzione rispetto alla persona nella sua interezza. Cogliere il personaggio, per così dire.
3. SOSPENDERE IL GIUDIZIO: non avere fretta di formulare un giudizio, valutare, categorizzare, mettere etichette, che servono unicamente per tranquillizzare la nostra mente, che ha bisogno di ordine e di prevedibilità.
4. ATTENZIONE ALLA CNV: attenzione al linguaggio del corpo nostro e dell’altro. Essere consapevoli delle sensazioni sottili del corpo, per distinguere l’intuito dalle paure che ci bloccano o dagli istinti che ci rendono reattivi.
5. DOMANDARSI SEMPRE: COSA STA SUCCEDENDO ORA E PERCHE’ STA SUCCEDENDO?Mantenere il controllo sul QUI ed ORA, evitando di confondere il passato ( le mie esperienze, la mia storia) con il presente.
Nella mia esperienza posso assicurare che padroneggiare questi 5 punti consente di porci in una condizione di ascolto ed accettazione (ricordate che accogliere non vuol dire essere per forza d’accordo con l’altro) condizione indispensabile per potere conoscere l’altro.